INTERVISTA DA SUPERVISOR A LUCA FRANCESCHINI, SCENEGGIATORE DELLE NUOVE SERIE: JINN E CATSTAR. Di Daniela Zaccagnino.

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Luca Franceschini, sceneggiatore.

Articolo di Daniela Zaccagnino (supervisore della casa editrice Cronaca di Topolinia e creatrice della serie: “DOYLE”).

Torniamo a intervistare uno degli sceneggiatori più prolifici di Cronaca di Topolinia, in occasione dell’uscita della rivista Cronaca Comics, ribattezzata Cronaca Comics Colors e ripartita dal numero 1. Non è l’unica novità, di certo quella del colore salta subito all’occhio e un’intervista dedicati ai coloristi della casa editrice non mancherà prossimamente su queste pagine.

Intanto però intervistiamo Luca Franceschini sulle due nuove serie che ora troviamo sulla rivista Cronaca Comics Colors, Jinn e CatStar, partendo dalla struttura della rivista. Come verranno raccontate le storie? Cosa c’è di diverso dalla vecchia rivista Cronaca Comics?

LUCA: Ciao! E intanto grazie per questa intervista! Cercherò di non annoiarvi troppo! 😉Per quanto riguarda il nuovo corso di Cronaca Comics, oltre ovviamente al colore, sarà rinnovata anche nel formato, e si allineerà al modello delle ultime produzioni della casa editrice. E oltre alla “forma” anche il contenuto sarà impostato in modo nuovo. Saranno infatti preponderanti i progetti nuovi e le sperimentazioni, così come gli autori coinvolti… ne vedremo delle belle!

Ti ricordi quando sono nate CatStar e Jinn e in qualche occasione me le hai proposte? Io ricordo di averti chiesto qualcosa di quanto più possibile originale e accattivante e secondo me in entrambi i casi sei riuscito nell’intento.

LUCA: Ti ringrazio molto! In entrambi questi casi c’erano degli spunti latenti che attendevano di essere declinati. La scintilla vera e propria è scattata quando si sono presentate le due disegnatrici. Pensando al loro tratto e applicando i germi di idee al loro modo di raccontare si sono così venute a creare delle proposte di progetti più precise. 

Parliamo di Jinn, realizzato graficamente da Federica Marchetti. Ricordo che di lei ci avevano colpito molto le sue prove su Spiderman e da lì abbiamo pensato a una serie che potesse essere in qualche modo il più possibile nelle sue corde. Così siamo arrivati a pensare a qualcosa che potesse sembrare almeno un po’ “supereroistico” e che la città New York non poteva mancare. Cosa è successo poi?

LUCA: Dovevamo aggiungere anche degli elementi che si differenziassero dal classico super eroe e che anzi prendessero le situazioni fantastiche e sopra le righe e le usasse per raccontare la storia di qualcosa di diverso. La dimensione “super” è in realtà una scusa per parlare chiaramente del meno super, dei ragazzi e dell’umanità.., oltre che in realtà anche a divertirsi con qualche bella scena d’azione!

Tavola da Jinn firmata da Federica Marchetti (disegni) e Antonio Antro (colori)

Anche sul nome abbiamo avuto qualche dubbio. Netflix aveva appena messo a disposizione una serie tv con lo stesso nome…

LUCA: Esatto. Quando abbiamo cominciato a lavorare “seriamente” abbiamo anche provveduto a una ricerca, non solo nel mondo del fumetto, di prodotti simili o affini, per vedere come e in che modo era stato trattato finora il tema dei “geni della lampada” e se ci fosse già in giro qualcosa di analogo o troppo simile. Ecco quindi che salta fuori questa serie araba omonima, che però abbiamo appurato affronta il tema in modo molto differente. Non abbiamo quindi avuto timore di utilizzare la prima dicitura che avevamo scelto. Jinn!

L’atmosfera di New York si percepisce molto bene dalle tavole di Federica, ma anche la pizzeria italiana sembra molto ben inserita nel contesto americano. Quanto della Little Italy pensi ci sia in Jinn? Anche in Lucky Town avevi un protagonista dal nome italiano…

LUCA: Sicuramente la dimensione cosmopolita di New York apre un mondo di possibilità… Personalmente mi piaceva giocare un po’ con i luoghi comuni… l’italiano in america… la pizzeria… e andarli a “contrastare” con la dimensione “fantasy” e anche un po’ “esagerata” del nostro “genio”.

E ora parliamo del Genio della Lampada, cosa ci puoi rivelare di lui? Ho capito che per ora non posso chiederti se può esaudire i tre famosi desideri.

LUCA: Eh eh… staremo a vedere se è quel tipo genio… Sicuramente non è il classico genio che troviamo nelle fiabe. Vedremo se sarà un vantaggio o uno svantaggio per il suo “padrone”.

Cosa è arrivato per prima? Il piacere di poter riprendere una novella de Le Mille e una Notte, magari proprio quella di Aladino, oppure il piacere di riscrivere qualcosa di così mitico in chiave moderna?

LUCA: Direi un po’ entrambe. Da un lato ho cercato di trovare un modo di rileggere la novella che non fosse solo un mero “adattamento” visto che ce ne sono già moltissimi e di più che egregia fattura. Da un altro invece l’ibridazione con l’aspetto “urban” e se vogliamo “supererositico” permette invece di perseguire molte strade interessanti e di parlare di attualità senza essere troppo didascalici.

Passiamo ora a CatStar, disegnato da Maria Francesca Perifano. Avevo visto il suo portfolio ma mi erano sfuggite quasi del tutto le sue prove in stile furry, mentre proprio quelle avevano colpito l’editore, tanto da insistere a preparare un progetto apposta per lei. Cosa è successo poi?

LUCA: Appunto tra le illustrazioni “furry” a me avevano colpito alcune che rappresentavano dei gatti antropomorfi in svariate situazioni, alcune delle quali tema musicale o urban… quando l’editore ha deciso di provare qualcosa in quella direzione sono partito proprio da quelle… e ho cominciato a immaginare lasciandomi ispirare.

Tavola di Catstar di Maria Francesca Perifano (disegni) e Antonio Antro (colori)

Quando è arrivata l’idea di mescolare tutto a ritmo di rock and roll?

LUCA: Pensando a quelle tavole a tema musicale di Maria Francesca il passo successivo è stato facile visto che da sempre sono un grande ascoltatore di rock in tutte le sue forme. Ho letto svariate biografie dei miei idoli e ho colto quindi l’occasione al volo per raccontare la biografia di una rock band inventata di sana pianta… e di tutti gatti!!!

CatStar non è solo il nome della serie, ma anche quella di una rivista dedicata a musicisti rock. Quanto hai preso dalle biografie dei musicisti rock, quelli veri?

LUCA: Moltissimo! Di aneddoti nel mondo del rock ce ne sono innumerevoli… a partire dalle biografie dei Led Zeppelin, Motley Crue, Guns n Roses, giusto per dire i primi che mi vengono in mente… passando (anzi partendo) da Beatles e Stones. Come dicevo mi è sempre piaciuto andare a leggere le biografie musicale, molte di queste sono più incredibili dei romanzi di fantasia!!!

C’è molto ironia e humor già in queste prime tavole di storie, come se i vecchi tempi gloriosi delle rockstar oggi abbiamo un sapore meno eccentrico e ribelle. Cosa dobbiamo aspettarci dai prossimi episodi?

LUCA: Hai colto un punto interessante.  Non è un caso che per quanto riguarda il concetto di “rockstar” gli anni d’oro sembrano infatti passati. Forse un po’ anche le disillusione, il fatto che gli artisti oggi non siano più “inarrivabili” ma a portata di “click” sui social, o il fatto che un tempo sembrava tutto nuovo, gratis e innocente quando invece col passare del tempo la realtà si rivelava un po’ diversa…Sui prossimi episodi… conosceremo sicuramente meglio la band e i suoi componenti e anche altri personaggi che gravitano intorno a loro. Assisteremo alle loro peripezie “musicali” e uman…ops.. “feline”!

Grazie Luca per l’intervista e vi aspettiamo sulle pagine di Cronaca Comics Colors.

Prenotatela qui entro il 12 marzo per avere uno sketch personalizzato dagli autori! 

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