INTERVISTA DA SUPERVISOR ALLE AUTRICI DI DOYLE di Daniela Zaccagnino.
Articolo di Daniela Zaccagnino (sceneggiatrice di DOYLE e supervisore della casa editrice Cronaca di Topolinia).
Cominciamo con la serie più impegnativa di tutta la produzione di Cronaca di Topolinia, presente e passata, cioè Doyle. Ovviamente parlo per me che in questo caso lo scrivo! Sì, perché non è facile prendere un personaggio realmente esistito, uno con una biografia così ricca e una personalità così sfaccettata e farla diventare un fumetto. Parlo di Arthur Conan Doyle, un medico, uno scrittore e verso la fine della sua vita, uno spiritualista, ma è soprattutto l’autore di Sherlock Holmes (e non solo di lui per i più attenti). Anche il celebre investigatore con pipa e berretto a due visiere fa capolino nelle storie di Doyle, cioè come se non fosse già abbastanza complicato così 😀 Sherlock Holmes è solo una proiezione, un fantasma persecutorio, ma partecipa attivamente con le sue deduzioni a quello che tutto sommato è un fumetto giallo, o quasi.
In realtà è una bella sfida a cui da sceneggiatrice non voglio sottrarmi. Sono sicura che l’episodio che troverete a Lucca Comics and Games 2019 (siamo in Piazza Napoleone) ma potete cominciare con le prevendite dal 25 agosto sul sito della casa editrice, sia la cosa migliore che ho scritto finora. Provare per credere, no?
E dopo aver parlato di me, passiamo invece all’intervista vera e propria! Sì, perché ho molte cose da chiedere alle autrici che mi stanno accompagnando (in realtà c’è anche un ometto ma con lui ci parlerò in seguito, quando avremo la sua di storia!) in questa avventura. Intanto ve le presento.
Elena Ominetti ai disegni ed Eva Castelli, per il momento, ai soli colori di copertina. Eva ci ha regalato però il logo che personalmente amo tanto, perché riesce a cavalcare il secolo e poco più che ci divide da Doyle. Lo trovo dal gusto retrò ma in linea con i tempi moderni. Mi sbaglio?
Eva ricordi come ti è venuta l’idea? Io sinceramente no. Ricordo che a un certo punto sono comparsi i baffi, ma era già una fase successiva. Ricordo uno scambio infinito su whatsapp, con mille prove. Poi per fortuna Elena Ominetti si è decisa ad iscriversi telegram e abbiamo traslocato lì, con tutto il materiale prodotto e che continuiamo a produrre per confrontarci.
Eva: Era già da qualche tempo che ne discutevamo ma l’ultimo giorno, quando dovevamo decidere il da farsi è stato intenso! Ricordo lo squillare continuo delle notifiche e le corse per attaccare il telefono alla presa più vicina, con la batteria che in pochissimo tempo scendeva al limite! E’ stato un giorno di lavoro pieno di idee e di confronti, ma come per tutte le fasi di lavoro su Doyle l’idea vera e propria è venuta a tutte e tre, ho fatto prove su prove per rendere visibili quello che avevamo in mente, quelle dove imitavamo una firma, prove dove aggiungevamo baffi e cappelli, pipe e silhouette di Londra, poi abbiamo optato per il logo attuale che ricorda un po’ il testo di una macchina da scrivere, semplice pulito e senza tanti fronzoli. Forse all’inizio avevamo “troppo” in testa, togliere è stata una scelta vincente.
Elena non te l’ho mai chiesto, ma Doyle da cosa è nato?? Voglio dire, il personaggio. Non è solo ACD da giovane, ha proprio una caratterizzazione fisica sua, che certo assomiglia al personaggio storico, ma secondo me c’è dell’altro.
Elena: Il character design di Doyle è partito sicuramente dalle foto di lui da giovane, poi chiaramente ci ho messo del mio. Considero il mio stile di disegno semi-realista, per cui non ho cercato di farlo troppo fedele all’originale ma di adattarlo alla mia mano. Tra l’altro Doyle, oltre ad essere il personaggio principale è anche il personaggio che disegno di più in tutto l’albo, i suoi tratti devono essere riconoscibili, leggeri e morbidi, che oltre a facilitarmi il lavoro, riescono a dare anche un piccolo assaggio di quello che è il carattere vero e proprio del personaggio.
Elena qual è la cosa più difficile su Doyle? In tutta sincerità. A parte capire cosa vuole la sceneggiatrice 😀 😀 😀
Elena: La parte più difficile, in tutta sincerità, sono gli ambienti interni, perché ce ne sono molti, e cerco sempre di non renderli banali e tutti troppo uguali tra loro. E’ un gran lavoro di documentazione, ma anche molto divertente.
Elena ho notato che hai una certa apprensione per le scadenze. Me ne hai chiesta una veramente lunghissima, poi hai consegnato quasi un mese prima. Se mai sono stata io che ci ho messo un mese per revisionarlo perché ci vuole una cura incredibile con Doyle!!! Ma forse lo sapevi, ecco perché. Cosa temevi esattamente? Raccontaci anche che subito dopo la scadenza hai sempre un viaggio all’estero che ti aspetta e non puoi sforare in nessuna maniera! 😀
Elena: In effetti, ho chiesto una scadenza abbastanza lunga, per diversi motivi. Il primo, quello principale è che mi conosco e farei di tutto pur di rispettare le scadenze, proprio perché so che il mio lavoro, il disegno, è solo uno step all’interno della creazione di un fumetto, seguito dal lettering e editing (e in alcuni casi, prima ancora, dal colore). Il secondo motivo è che sapevo di poter chiedere una lunga scadenza perché c’erano i tempi e i presupposti per farlo; Lucca Comics è a fine ottobre e fine luglio mi sembrava una scadenza più che ragionevole. Il terzo motivo è che gli imprevisti nella vita sono tanti, tantissimi, e si chiamano imprevisti perché non li possiamo controllare e qualsiasi imprevisto mi avrebbe potuto rallentare nel lavoro. Per fortuna è andato tutto bene e ho inaspettatamente (anche per me) finito molto prima, il che è stato un bene perché abbiamo avuto più tempo poi per le correzioni. Per il viaggio all’estero, per Lunar Lex n.2 è stato proprio così infatti, ho consegnato 10 giorni prima perché sarei dovuta partire, ma quest’anno ahimé, per ora nessun viaggio all’estero all’orizzonte.
Elena, quanto ci metti per trovare la documentazione, anche storica, necessaria per realizzare una tavola (sempre colpa della sceneggiatrice che non ne fornisce abbastanza! Sia chiaro, eh! :D)? A me succede che per rendere verosimile anche solo una vignetta trascorra una mattinata intera. A te cosa succede invece?
Elena: Dipende da cosa cerco. Per quanto riguarda mobili e arredamenti di interni non tanto in realtà. Di solito mi leggo la sceneggiatura e molta documentazione me la faccio prima di mettermici a lavorare, ho tutto diviso in cartelle e posso lavorare tranquilla. Le più difficili sono le documentazioni grafiche sulla Londra di quel periodo, non sono di così facile reperibilità e a volte mi aiuto associando le foto e i dipinti dell’epoca ad altri fumetti ambientati in quel periodo.
Elena momento più brutto e momento più bello della realizzazione di questo numero 1?
Elena: Il momento più bello senza dubbio le mezzetinte, mi ci diverto un sacco, ma è anche quello più brutto perché devo stare attentissima a non fare troppi pastrocchi, e spero che il pubblico apprezzerà i miei sforzi.
Elena so che hai delle idee a proposito di sviluppi futuri, magari sul personaggio di Truman. Cosa ci puoi dire che la sceneggiatrice ancora non sa? 😀
Elena: Truman è il personaggio su cui si può giocare di più, proprio perché è stato inventato, al contrario di altri personaggi storici, e inoltre è americano. Perché dall’America se ne è venuto a Scotland Yard? Si trova bene a Londra? Frequenta dei posti? Ha degli amici, o magari un’amante? Io non nascondo niente, è il personaggio stesso che nasconde i suoi segreti e suoi misteri, noi del team Doyle dobbiamo solo svelarli al pubblico.
Passiamo ad Eva mi ricordi come ti ho coinvolto su Doyle? Abbiamo lavorato insieme per Cronache dal Ghiaccio, ma non ricordo affatto il momento in cui ti ho parlato di un nuovo progetto. Poi non è diventato a colori, ma possiamo dire che qualcosa ci sarà a breve… Raccontaci pure.
Eva: Ne parlammo al Lucca Comics, mi stavi raccontando di tutti i libri di ACD che ti stavi leggendo e a un certo punto hai lanciato la bomba: “Ho in mente un fumetto su Doyle”. Subito mi sembrò un’ottima idea, il personaggio era forte e la storia che avevi in mente pure, ero felicissima che mi volessi coinvolgere, ma ancora non sapevamo se i futuri numeri sarebbero stati a colori o in bianco e nero, l’editore una volta letto lo storyboard era stato molto chiaro sul volerlo monocromatico, ma comunque gli facemmo una prova a colori che però non gli fece cambiare idea… almeno per il momento! Come accennavi con l’arrivo dell’anno nuovo ci saranno anche delle novità per Doyle, quindi nel 2020 aspettatevi di vedere Doyle in una nuova versione!
Eva ricordo di aver dato indicazioni precise sui colori della cover di Cronaca Comics n.17 dove compare il primissimo numero di Doyle. Mi racconti com’è andata? Mentre non mi sembra di essere stata troppo esigente sulla cover n.1 di Elena e nemmeno di quella di Ugo Verdi (che ha realizzato la Variant!). In ogni caso, vi postiamo più sotto due video della realizzazione della cover che non potete perdervi!
Eva: Si l’impatto che volevamo sulla prima cover era quello di rendere subito riconoscibile di chi parlasse il fumetto, dove fosse ambientato e di che tipo di storie si sarebbe trattato, credo che a colpo d’occhio chiunque la veda la cover di Cronaca Comics n.17 possa pensare a un bel giallo ambientato a Londra, all’epoca dei libri su Sherlock Holmes. Per le cover del prossimo numero invece, ci siamo concentrati più sul racconto, sono due cover che esprimono bene di quello che possiamo trovare all’interno, io ho solo cercato di rendere giustizia ai due attimi rappresentati, hanno due atmosfere diverse ma che possiamo entrambe trovare all’interno del nuovo numero.
Eva come vedi il futuro di Doyle? Cosa pensi possa essere accolto dai lettori di Sherlock Holmes per esempio? Come ho detto già in una intervista, mentre portavo avanti il progetto non mi rendevo abbastanza conto di quanto saremmo stati sotto i riflettori. E cerco tuttora di non pensarci per non perdere la direzione che abbiamo intrapreso.
Eva: La speranza che ho è quella che venga accolto come un omaggio a Doyle e al suo personaggio, nessuno qui pensa di essere all’altezza di ACD ma se si prende con lo spirito giusto, il lettore si potrà godere di una piacevole lettura.
Elena ed Eva c’è qualcosa che volete dire e che non vi ho chiesto?
Eva: So che Daniela ha molte idee in testa, storie che spero vedranno la luce molto presto. Mi piacerebbe un giorno, quando ci saranno abbastanza racconti, vedere raccolto Doyle in in un unico numero, bello corposo, così da poterlo leggere tutto d’un fiato! Grazie Daniela e grazie Elena per rendere Doyle un progetto speciale, soprattutto a livello umano, si è creato un bellissimo gruppo di discussione e di lavoro e credo che dà questa fucina di idee potranno nascere solo cose positive.
Elena: Voglio soltanto ringraziare te Daniela per sopportarmi e supportarmi sempre. Eva perché è un’ottima consigliera e Cronaca di Topolinia per l’opportunità. Doyle è il primo volume che pubblico per intero con Cdt, spero di esserne all’altezza!
Vi aspettiamo!